giovedì 22 maggio 2008

DUE PAROLE SULLA "NON" AZIENDA CALCIO

Come succede ogni anno finisce il campionato e si comincia con il "calciomercato". Tutte le squadre sono pronte ad investire, chi più chi meno, milioni e milioni di euro per costruire la squadra ideale per l'anno successivo. Le campagne acquisti vengono "sorrette" dai diritti televisivi, dalla vendita di giocatori in "surplus" o tramite inizioni di liquidità da parte dei Presidenti. Il calcio, in Italia, non è mai stato concepito come industria (o azienda).
Partiamo dagli stadi. Sono costruzioni fatiscenti, vecchie e scomode. Nessuno stadio, però, è di proprietà delle società di calcio. Molto più comodo "investire" nei giocatori che in un impianto adeguato. Sbagliato. Avere la proprietà dell'impianto sportivo (e non il mero possesso) comporterebbe un investimento importante ma arricchierebbe enormemente il valore delle società e, soprattutto, i loro introiti. Oggi è sbagliato considerare lo "stadio" come un campo da calcio con le gradinate intorno....è, perlomeno, riduttivo. Oggi lo stadio è un luogo dove si radunano migliaia di persone tutte le domeniche, persone che, comunque, potrebbero portare molti più soldi se "trattate" bene. Oggi gli stadi sono in affitto....e, come tutte le proprità in affitto, chi è l'affittuario che investe soldi in un bene non suo?
Altro nodo: il merchandising. Le magliette originali delle squadre costano cifre impensabili che nessuno, o pochi, sono disposti a spendere sapendo che, comunque, a 20 metri dallo stadio ci sono i baracchini che vendono le magliette taroccate a 50/60 euro meno. Questo cazzo di permissivismo, del tutto italiota, porta danni alle società che non sfruttano il marchio.
Come al solito, in italia, siamo costretti a diventare tutti "furbi" perchè le cose "legali" costano un'eresia. Perchè? E' il cane che si morde la coda. Le cose costano parecchio perchè sono in pochi quelli che le comprano e, quei pochi, devono pagare anche per gli altri. Un esempio? La tv satellitare.
Tutti vedevano le partite via satellite " a sbafo" (taroccando le schedine) e Tele+ e Stream erano costrette a tenere gli abbonamenti alti perchè dovevano guadagnare su quei 4 scemi che facevano le cose legalmente. Ma se tutti avessero regolarmente pagato l'abbonamento forse i prezzi sarebbero stati più bassi.
Se togliessero di mezzo tutti i venditori abusivi di magliette taroccate forse, e dico forse, le magliette originali sarebbero accessibili a tutti e porterebbero grossi benefici (soldi) nelle casse delle società.
I Della Valle sono persone estremamente intelligenti e, soprattutto, grossi industriali. La speranza è che capiscano, ma già lo sanno, che il calcio va vissuto come "azienda" e sfruttino tutti i canali possibili (che sono tanti) per arricchire la nostra Fiorentina. Solo così potranno coprire il "gap" economico con le "grandi".

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