Le comunico che da oggi la favoletta della sua "onestà" ha visto il capolinea. Spero che questo Le serva da lezione: chi si loda si imbroda.
Avevo notato il cambiamento del Suo sguardo, da simpatici i Suoi occhi negli ultimi mesi sono diventati diabolici, si presentava in pubblico decantando la Sua (presunta) onestà quando tutta l'Italia era al corrente delle Sue birichinate. Non era meglio, forse, prendere quello che veniva e non eleggersi a "Re degli onesti"? La Sua favola di presidente integerrimo è giunta al capolinea, ora tutti sono alla finestra ad aspettare la Sua caduta e la caduta della Sua banda degli onesti. L'Inter era una squadra simpatica, era, un po', la seconda squadra di tutti (a parte dei milanisti). Oggi, Lei, l'ha resa la squadra più odiata della penisola.
A Firenze ci fu un uomo che volle combattere da solo contro tutti ma, come Lei, non aveva le capacità per stare al tavolo che conta. Questo pover uomo lo hanno demolito, lo hanno massacrato e, in un processo kafkiano, lo hanno alienato. Lei ha capito, sto parlando di Vittorio Cecchi Gori.
Lei, rispetto al povero Vittorio, ha un grande vantaggio: la famiglia. I Suoi fratelli non le faranno mancare mai niente, lui era solo con se stesso e ha dilapidato un patrimonio.
Caro Moratti spero che provi, almeno, un po' di vergogna nell'aver ingannato i suoi Tifosi, nell'averli esposti alla pubblica (futura) gogna in tutti gli stadi italiani che, spero, non saranno quelli della Serie A.
Addio.
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